Watashi wa Akira 2

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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 2/12/2006, 16:25




Salve amiciuiciui!!!! XD

Eccomi qui con una nuova fic, il continuo di "Watashi wa Akira" ^_^

I primi due capitoli sono una specie di prologo, un pò per presentare i personaggi e spiegre cosa è successo...
Per questo, xò, ci saranno anche alcuni flashback, x rendere + kiare le idee ^_^
Ringrazio:

Lunaviola

.:Haru Glory:.

Uomo Anfibio

Loro "reciteranno" nella fic. Mi manca ancora l'imma di Luna perchè non me l'ha potuta dare, la metterò XD
Ho messo le immy xkè m piaceva *_* le ho messe in link, se qlcn nn le vuole guardare nn le guarda XXD

Tengo a dire che forse dal primo capitolo sembrerà una banale storia del primo amore adolescenziale, ma già dalla fine del 2° capitolo ci sarà una bella svolta...
Il 3° è come un "passaggio" dal prologo alla storia, essa inizia relamente il 4.
Non so se avete notato come ho descritto personaggi che forse sembrano inutili e ne ho tralasciati altri.
Poi scoprirete il perchè...
Diciamo che come intreccio mi sembra un pò beautiful XXD

Vabeh, buona lettura!!!!!!


Watashi wa Akira 2



Capitolo I

-...Fine...Peccato, era meraviglioso!-
Una ragazza di circa ventitre anni era sdraiata sul suo letto a pancia sotto, e aveva appena finito di leggere un libro. I suoi occhi blu notte continuavano ad immaginare ciò che il libro narrava, sognando di vivere anch’essa un’avventura simile.
Una musichetta vivace la riportò alla realtà, il suo cellulare stava squillando.
-Pronto?-
-Pronto Yuki-chan?-
-Oh, ciao Aky!! Come va?-
-Piuttosto bene, grazie...Disturbo?-
-Ma certo che no!! A cosa devo l’onore di questa chiamata?-
-Volevo chiederti se volessi uscire e magari mangiare una pizza prima del concerto!-
-E’ un’ottima idea!! Perché non invitiamo anche Mihiro e tuo cugino? Una volta tanto gli farebbe bene uscire con i loro amici!-
-Hai ragione...li chiamo subito! Può...venire anche Hitoshi, allora?-
-E me lo chiedi? Certo che sì! Facciamo...tra un quarto d’ora a casa tua?-
-Ok!-
-Ah, fa i complimenti a tua madre per il libro! E’ davvero bello!-
-Senz’altro. Allora a dopo, Yu!-
-A dopo Aky!-
La giovane riattaccò, ed entrò in bagno. Collocatosi davanti allo specchio prese in mano una spazzola e cominciò a pettinare i suoi lunghissimi capelli viola. Prese da un piccolo recipiente un codino verde, e con esso racchiuse i capelli in una coda alta.
Ritornata in camera aprì l’armadio, prendendo una gonna bianca e una maglietta arancione senza maniche, che indossò. Prese il girocollo nero che le aveva regalato proprio Akira per il suo compleanno, mettendolo al collo.
SPOILER (click to view)
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Uscì dalla sua stanza e scese le scale fino all’entrata, ma fu fermata da suo padre.
-Esci?-
Costui era Ren Tao. Ormai aveva circa trentacinque anni, ma era rimasto affascinante (cioè orribile...N.D.)(èOé n.d.fan di Ren con a capo Luna&Pilika) come sempre.
I suoi capelli viola come quelli della figlia, notevolmente più lunghi (non mi piace com’è veramente da grande, così cambio XDn.d.me) di quando era giovane, incorniciavano perfettamente il suo viso, e si sposavano a meraviglia con i suoi occhi dorati. Il suo sguardo era impassibile, rivolto alla figlia, con la quale da un po’ di tempo non teneva buoni rapporti.
-Mi sembra ovvio.- Rispose secca la giovane. –Stasera sono al concerto di Akira, non torno per cena.-
L’uomo la prese per un polso, adirato. La ragazza strinse i pugni, leggermente spaventata.
-Tu stasera torni a casa, ti ho già detto che non voglio che frequenti quella gente.-
-Papà, sono maggiorenne, ormai! E' Akira è mia amica! Solo perché suo padre un tempo era un assassino non vuol che lo sia anche lei!-
-Ren, lasciala stare. Yuki sa cavarsela, che faccia come vuole.-
Una donna della stessa età di Ren era appoggiata al muro vicino alla porta della cucina. Era sua moglie, il suo nome era Luna Hisagawa. La frangia corvina copriva i suoi occhi blu intenso, che inevitabilmente fissavano il pavimento.
Il marito lasciò il polso alla figlia, che scappò fuori subito dopo aver lanciato uno sguardo a lui e alla madre.
-Non mi fido di quella ragazza, Luna. Ma soprattutto non mi fido di suo padre.-
-E’ anche figlia di Jeanne.- Controbatté la donna. –E io di lei mi fido ciecamente...E’ pur sempre una mia grande amica.-
-Mh.- Si limitò a rispondere l’uomo, prima di entrare
insieme alla moglie in cucina.

-Kabe ritsu senjin ni nozomi... subete no ryuu wo... nemuri no soko ni...-
Appoggiata al muro sotto casa sua, una giovane ragazza cantava a bassa voce una canzone.
Essa aveva corti capelli argentei che teneva sciolti, a parte due ciuffi laterali, uno a destra e uno a sinistra, che teneva legati in due piccole trecce.
-Ehi, ciao Aky!-
La ragazza sentendosi chiamata si guardò attorno, fino a incrociare lo sguardo di un alto ragazzo biondo.
-Ciao Hana!! Ciao anche a te, Mihiro!- Akira salutò il cugino con la mano, dopodichè spostò lo sguardo sulla ragazza che gli stava accanto. Aveva corti capelli color pesca tenuti su da una fascia gialla, e due grandi occhi verdi.
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Si chiamava Mihiro Shinuzune, ed era la ragazza di Hana da un paio di mesi a questa parte, nonostante avesse tre anni meno di lui.
La giovane andò da Akira salutandola con un abbraccio, e stessa cosa fece Hana.
-Ciao!!!- Un ragazzino di circa dodici anni, molto somigliante ad Akira, salutò i tre allegramente.
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-Ehi, guarda chi si vede, il mio cuginetto Haru!!- Esclamò Hana.
Haru, questo era il nome del ragazzo, era il fratello minore di Akira, esattamente undici anni più piccolo.
-Guarda che non sono più un bambino =_= Piuttosto, dov'è che andate?-
-Al concerto di tua sorella, mi sembra ovvio! Tu non vieni con noi?-
-No, Mihiro...Mia madre pensa che io sia troppo piccolo per stare fuori fino a tardi...E mio padre, come al solito, ha detto che aveva ragione! Mai una volta che sia dalla nostra parte!!-
Nonostante fosse molto più piccolo di Akira, era molto maturo per la sua età, e aveva facilmente stretto amicizia con gli amici di sua sorella.
-Ehi, sorellina...- Gli chiese con tono malizioso. -Il tuo amoroso dov'è?-
Akira arrossì sbuffando, mentre Mihiro e Hana trattenevano le risate.
-Hi...Hitoshi...dobbiamo passare a prenderlo...-
-Ma come, non dovrebbe essere lui a prendere te?- Replicò Haru. Poi andò vicino alla sorella e gli sussurrò all'orecchio:
-Aspetta, mi sa di aver capito...Dato che qui non potete vi fermate a casa sua per farlo, non è così?-
-Haru!!!- Disse Akira arrossendo violentemente. -Ma cosa dici!!!!-
-Dai, sorella, sei adulta e vaccinata, non dirmi che non avete ancora fatto nulla...-
-Pervertito!!!-
-Ok, Ok, scherzavo...Beh, io rientro, ci si vede domani!!-
Così rientrò in casa, lasciando Akira e i suoi amici da soli.
-A volte è insopportabile!- Sospirò Akira.
-Che ci vuoi fare... Parlando d'altro, Yuki non è ancora arrivata?- Chiese Mihiro, ma proprio in quel momento la ragazza in questione le piombò di sopra abbracciandola.
-Ciao!! Scusate il ritardo, piccoli imprevisti!- Si giustificò lei con un gran sorriso, facendo ridere tutti.

Altro luogo, altro ragazzo sulla ventina. L’ultimo del gruppo, Hitoshi Hara. Seduto sugli scalini ad aspettare gli altri, i suoi occhi marroni erano puntati al cielo, i capelli castani ondeggiavano mossi dal vento.
-Hitoshiiiiiiii!!!-
Il giovane si voltò verso chi l’aveva chiamato. Era Yuki, che gli correva incontro insieme agli altri. Hitoshi si alzò salutando con la mano, facendo arrossire nuovamente Akira, che ricambiò con un sorriso.
-Siamo in ritardo i saluti a dopo ciao!-
Disse tutto d'un fiato Yuki, cominciando a correre facendo cenno agli altri di seguirla. Mihiro e Hana gli corsero subito dietro, mentre Akira e Hitoshi dovettero essere spronati da Yuki prima di iniziare a camminare, mano nella mano...
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I cinque passarono una meravigliosa giornata, tra shopping, litigi e risate.
Infine, per terminare la serata, una buona pizza era quello che ci voleva.
-Aaaaaah, mi sono proprio divertita! Questa pausa ci voleva proprio...-
-Per una volta hai ragione...-
-Come sarebbe a dire PER UNA VOLTA?!-
Yuki e Hitoshi litigavano sempre. Lei era molto irascibile, e lui faceva di tutto per farla arrabbiare.
-Oh, no! E’ tardissimo!- Esclamò Akira osservando l’orologio e alzandosi di scatto.
-Devo scappare, o non arriverò mai in tempo!!-
Yuki le battè amichevolmente la mano sulla spalla, rivolgendole un grande sorriso.
-Và tranquilla, per te offro io. A dopo! Mi raccomando, canta bene, perché verremo tutti e quattro a vederti!-
La ragazza sorrise accennando un grazie, poi scappò via sapendo di essere in ritardo


Edited by † Jeanne Asakura † - 3/12/2006, 13:12
 
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Uomo Anfibio
view post Posted on 2/12/2006, 16:37




Bella^^,brava^^
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 2/12/2006, 16:44




Posto subito il 2° capitolo, x il 3° dovrete aspettare dmn ^_^

Capitolo II

-Ciao Tokyo!!!!!!!-
Una ragazza di circa trenta anni salì sul palco correndo verso il pubblico urlante di gioia. Si tolse il cappello nero che aveva indosso lanciandolo tra la folla, liberando i suoi corti capelli biondi, che le incorniciavano perfettamente il viso, mettendo in risalto i suoi occhi castani. Indossava una salopette blu jeans, ma ciò che saltava all’occhio era il maglione arancio a righe blu e rosse che portava sotto.
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-La vostra Mitsuki Ishida vi dà il benvenuto al cooncerto degli Shinsengumi!!! Siete pronti??-
Unanime la folla urlò un ‘si’, e sul palco salirono tre ragazzi e una ragazza, accompagnati da effetti speciali di fumo e luci colorate.
I tre ragazzi presero posto alla batteria, alla tastiera e alla chitarra elettrica, accordandole. La ragazza, invece, sistemava il microfono.
La folla riconobbe subito il quartetto, e dopo un urlo generale, il pubblico urlava i nomi dei quattro.
Chi Shu, il batterista. Chi Hyei, il pianista. Chi Aki, il chitarrista e chi Akira, la cantante. (tale madre/autrice tale figlia/personaggio...-.- n.d.Luna)
-Forza pubblico, facciamo sentire che ci siamo con un grande applauso!!!!-
Mitsuki alzò le braccia al cielo, mentre il pubblico faceva ciò che aveva detto urlando. Intanto i ragazzi cominciarono a suonare, e poco dopo Akira iniziò a cantare.
Gli Shinsegumi erano i primi in classifica da mesi, la musica rock cantata da una ragazza non era cosa da tutti i giorni.
Il concerto durò fino a mezzanotte inoltrata, ma Akira e gli altri dovevano restare ancora lì per un pò.
Hitoshi decise comunque di aspettarla.
-Akira!-
-Mh?-
La ragazza si voltò verso chi l’aveva chiamata, arrossendo.
-Hi...Hitoshi?-
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-Ciao...scusa se ti disturbo, immagino che hai da fare e...-
-No, non ti preoccupare...- Lo interruppe, sorridendo. –Il concerto è finito, e a smontare ci pensano i tecnici.-
-Bene...Io...volevo farti i complimenti...Sei bravissima.-
Akira arrossì nuovamente, e accortasene abbassò la testa per nasconderlo.
-Tu...dici?-
-Sì...e non solo io! Tutta quella folla è venuta qui solo per te! Tranne qualche ragazza che forse sarà venuta per vedere Aki...-
Disse sospirando, poi entrambi scoppiarono a ridere.
Aki era bello, simpatico e per giunta famoso, e per questo faceva gola a molte ragazze. Era l'unico della band che andava davvero daccordo con Akira.
Aveva i capelli bianchi per via dei suoi numerosi allenamenti all'inferno, che lo facevano diventare sempre più forte. Esso infatti amava i combattimenti, vinceva sempre.
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Lei smise di ridere, e arrossì nuovamente.
-Grazie di essere venuto...
-Non ringraziarmi...Ti amo, Akira...-
-Anche io ti amo...Hitoshi....
Lui le sorrise, lei fece lo stesso.
Chiuse nuovamente gli occhi, sporgendo la testa in avanti.
Hitoshi portò la mano dietro la sua schiena, tirandola a se e baciandola dolcemente.

-EVVI...-
-Zitta, scema, così ti vedono e rovini tutto!!-
Hana e Yuki erano nascosti e stavano osservando la scena, ma Yuki presa dall’entusiasmo si era messa a urlare.
Fortuna che Hana la bloccò tappandole la bocca con la mano.
-Scusa!- Disse liberandosi. –Fa piacere vederli assieme, dopo un mese che stanno insieme erano ancora timidi l'una verso l'altro...Non ci hanno nemmeno ringraziati! Se non fosse stato per noi a quest'ora non sarebbero fidanzati, ma soli soletti a chiedersi se l'altro li ricambiasse! Che scemenza l'amore!-
Hana sorrise. Yuki era sempre stata così, non c’era niente da fare.
-Ehi, ciao...Siete ancora qui?-
I due si bloccarono, girandosi lentamente verso Hitoshi e cercando di far finta di niente.
-Sì, Mihiro abita qui vicino e abbiamo deciso di tornare ed aspettare Akira! Vero Hana?- Disse Yuki, dando pacche sulla spalla al complice che annuiva sorridente.
-Tu, piuttosto...- Continuò la ragazza. –Che ci fai qui?-
A dire il vero il perché lo sapeva, ma non doveva fargli sospettare nulla.
Hitoshi arrossì violentemente, e azzardò la prima scusa che gli venne in mente.
-Ecco...Vedete...Anche io volevo aspettare Akira...Se...Sapevo che sareste tornate venivo con voi...e...ehm...Ah, sapete che ho fatto sviluppare la foto?-
Disse per cambiare discorso.
-Qui vicino c’è un bar, prendiamoci un gelato! Akira deve ancora finire, ci siamo dati appuntamento qui...-
Yuki, che aveva sentito solo le parole “foto” e “gelato”, fece un salto di gioia urlando la sua felicità.
-Sì!!!! Gelato per tutti! Offre Hana, dato che tu hai pagato lo sviluppo della foto!-
I due non ebbero nemmeno il tempo di replicare che Yuki li aveva presi sottobraccio e tirati via correndo.

-Eccomi, Aki! Scusa se ti ho fatto attende...Aki?-
Akira si guardò attorno cercando l’amico che poco prima l’aveva chiamato, ma non trovò nessuno.
-Aki-kun? Ma dove sei? E’ uno scherzo?-
-Tutto è tranne che uno scherzo, bellezza...-
Un uomo vestito di nero le tappò la bocca, e aiutato da altri cinque la teneva ferma. Un settimo, probabilmente quello che aveva parlato, si mise davanti ad essa puntandogli una satana al collo.
-Non provare a muoverti.- La minacciò. La sua voce era bassa e metallica, probabilmente indossava uno di quegli apparecchi che cambiano la voce. Avvicinò la spada alla gola di Akira, sfiorandola.
-Tranquilla, il capo ha ordinato di non ucciderti. Non ce l’ha con te, solo con tuo padre...Questo è solo un piccolo avvertimento...-
Detto questo si avvicinò a lei e sussurrandogli all'orecchio qualcosa che solo lei potè sentire.
-Ringrazia il cielo che il capo rispetta tua madre, altrimenti avrei potuto anche divertirmi un pò con te, e subito dopo ucciderti...Fa comunque la brava, posso ancora cambiare idea, sai? Muhahahahaha!!!!!-
Rise. La sua risata malefica echeggiò nell'aria, ma nessuno apparte i presenti la sentirono.
Akira era immobile, impotente di muoversi o anche solo di parlare.
Ma soprattutto era spaventata per ciò che quegli uomini le avrebbero potuto fare...

-Grazie per il gelato, Hana, era buonissimo!!!-
Esclamò Yuki appena finito di mangiare.
-Ah, Hitoshi!- Continuò. -La foto?-
-Uh, sì!-
Rispose prendendo il portafoglio e uscendo quattro foto identiche.
Due le diede ad Hana e Yuki, le altre due erano per lui ed Akira.
L'avevano fatta il giorno di capodanno, in ricordo della loro amicizia.
Dietro ad ogni foto Hitoshi aveva scritto "Amici per sempre".
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-Siamo venuti benissimo!!! Peccato che c'è anche Hana...-
-Ehi!!!- Replicò il ragazzo, con una risata di sottofondo da parte degli altri due.
-Eddai, stavo scherzando!- Disse Yuki abbracciando Hana. -Lo sai che per me sei il più affascinante...-
Disse con voce sensuale, facendolo arrossire.
-Era uno scherzo anche questo!!- Gli stampò un bacio sulla guancia, poi ripresero tutti e tre a ridere.
Proprio in quel momento passò un ambulanza a sirene accese, che correva a tutta velocità.
I tre ne sentirono solo il rumore, e quando si voltarono non c'era più.
Forse, se avessero prestato più attenzione, si sarebbero accorti che andava verso il luogo del concerto...
Sorvolando il passaggio dell'ambulanza, decisero di andare da Akira, ma trovarono una brutta sorpresa...
L'ambulanza era lì, insieme a polizia e un mucchio di gente.
Una macchina completamente sfasciata si era schiantata al muro, accanto a lei solo sangue...
Degli infermieri stavano mettendo il corpo di una ragazza sulla lettiga, ma poco dopo la coprirono: era morta.
-Che è successo?-
Chiese Yuki ad un agente, mentre l'ambulanza correva via come era venuta, correndo e con le sirene accese.
-Non lo vedi da te?-
A quello stesso agente, squillò il cellulare.
-Pronto? Salve. Sì, piazza Shinkui, due ragazza. Una morta e una ferita gravemente, entrame sono state identificate. La ragazza che ha perso la vita era alla guida dell'auto, il suo nome era Haruka Komuru. Il suo corpo è stato portato via dalla scientifica per essere esaminato. L'altra ragazza è in coma, il suo nome è Asakura...Akira.


Edited by † Jeanne Asakura † - 3/12/2006, 12:57
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 2/12/2006, 22:53




Ecco il 3° cap!!!!!!!! °O° Le parti in corsivo sono i flashback ^_^ Buona lettura!!!

Capitolo III

Stazione di Tokyo, ore diciannove e venti.
Una donna di circa venticinque anni dai corti capelli viola era appoggiata con la schiena al muro, ed osservava spazientita l’orologio.
Sicuramente aspettava qualcuno, e quel qualcuno era in ritardo.
La donna sbuffò.
Si guardò la mano, più precisamente l’anello che portava al dito, e sorrise.
Quell’anello le era stato regalato per il suo compleanno tre anni orsono....

-Vuoi proprio un anello per il tuo compleanno?-
Disse il ragazzo all’amica, osservando la bancarella in cui si erano fermati.
-Hitoshi, guarda che se non vuoi non fa niente...-
Disse queste frasi con un po’ di amarezza, convincendo il ragazzo a comprarle l’anello.
-E va bene, hai vinto tu...-
Posò i soldi sulla bancarella, e prese l’anello che Yuki desiderava mettendoglielo al dito.
-Auguri di buon compleanni, Yuki!-


Era passato così tanto tempo da quel giorno...
-Yuki!!!-
La voce squillante di Hitoshi la riportò alla realtà, facendola nuovamente sorridere.
Il ragazzo si fermò di fronte a lei col fiatone, poi la baciò dolcemente.
-Scusami, sono uscito adesso da lavoro...-
-Per questa volta ti perdono...-
Lo prese a braccetto appoggiando la testa sulla sua spalla, e così iniziarono a camminare verso casa.
Mentre camminavano il loro sguardo incrociò quello di un ragazzo.
-Haru...-
Disse Yuki, staccandosi subito da Hitoshi.
Haru strinse i pugni, tenendo la testa bassa.
-Non c’è bisogno, fate pure. Immagino state andando a casa a cenare, no?-
-Sì...- Rispose a donna. –Senti, Haru, noi...-
-Non ho tempo da perdere. Sto andando all’ospedale. A differenza di voi io non ho dimenticato mia sorella...-
Hitoshi abbassò la testa, Yuki si morse il labbro inferiore.
Li guardò con tutta l’odio che aveva in corpo, poi riprese a camminare senza nemmeno salutare.
Yuki e Hitoshi si guardarono negli occhi sospirando, poi ripresero la strada verso casa.

...Asakura...Akira...-
Silenzio. Nonostante il rumore delle sirene, la confusione della gente e i pianti dei suoi amici, lui sentiva solo il silenzio.
Sentiva solo i battiti del suo cuore, che poco a poco divenivano sempre più lenti.
-Akira...-
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Disse piano. Tutti i momenti passati con lei gli vennero in mente, rapidi e veloci come fulmini.
Guardò la macchina, il muro dove si era schiantata e il pavimento.
Tutti e tre coperti di sangue.
Un fiocco rosa molto rovinato e insanguinato faceva capolino nella scena: era uno di quelli che Akira portava tra i capelli.
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Lacrime lente gli rigavano il volto, mentre pronunciava ancora quel nome.
-Akira...Akira...-
Cadde in ginocchio piangendo, mentre i suoi amici lo osservavano ancora scioccati.
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-AKIRA!!!!!-
Urlava tra i singhiozzi e le lacrime, con tutto il fiato che aveva in gola.

L’unica sua ragiona di vita era la speranza che Akira si svegliasse dal profondo coma in cui era caduta.
I dottori non potevano però definirla fuori pericolo: era in bilico tra la vita e la morte.
Poteva svegliarsi o spirare da un momento all’altro.
Per i primi giorni Akira potè ricevere solo visite dal padre, Hao.
Era già contrario a portarla in un ospedale <<per umani>>, ma si dovette arrendere alla prospettiva che se Jeanne o altri fossero intervenuti con il furioku Aky sarebbe sicuramente morta.
Doveva guarire lentamente, da sola...
Accettò di lasciarla in ospedale, ma solo se i medici avessero consentito a farle visitare la figlia ogni giorno.
Hitoshi non uscì di casa per una settimana. Era Yuki a portargli da mangiare, a cucinare e a pulirgli casa.
Lui se ne stava sdraiato nel letto sotto il lenzuolo, piangendo. Dopo quella settimana, quando finalmente furono concesse a tutti le visite ad Akira, Hitoshi usciva solo per andare a trovarla.
Passava intere giornate a parlarle, a guardarla, sperando in un suo risveglio.
Una volta aveva perfino tentato di portarla via dall’ospedale per la disperazione, ma fu subito fermato.
Yuki decise che doveva fare qualcosa, e lo convinse pian piano ad uscire.
Hitoshi era ancora silenzioso, immerso nei suoi pensieri e nel suo dolore.
Non partecipò neppure alla festa di fine anno per la consegna della laurea.
Yuki era l’unica persona che in quel momento gli stava vicino, e finì con l’innamorarsi di lui.
Cercò di farglielo notare, ma lui non lo capiva, era ancora troppo preso da Akira.
Finchè un giorno...

-Hitoshi, sono a casa!-
Yuki arrivò all’una, puntuale come al solito. Entrò nella stanza del ragazzo, intento a osservare la tv che però era spenta.
-Bel programma, davvero!- Scherzò. Hitoshi però rimase impassibile, come se non avesse sentito, e subito Yuki tornò seria.
-Non puoi continuare così, lo capisci?-
Nessuna risposta. Lui si limitò a chiudere e riaprire gli occhi, lentamente, sospirando.
-Hitoshi guardami.-
Gli si inginocchiò vicino, ma lui continuava a comportarsi se non ci fosse nessuno.
Non dava segni di vita, se non lo sbattere delle palpebre e i respiri.
-Hitoshi, guardami ho detto!!-
Spazientita, gli diede uno schiaffo. Nessun’espressione di dolore trasparì dal suo volto, nessun suono uscì dalla sua bocca.
Allora la ragazza si tolse la maglietta, poi la gonna e il resto, spogliandosi completamente.
Lo abbracciò baciandolo con passione, buttandolo a terra.
Lo guardò negli occhi per un attimo, poi riprese a baciarlo.
E lui ricambiò, alzandola da terra e posandola sul letto...

-E’ permesso? C’è nessuno in casa?-
Haru era andato a trovare Hitoshi perché quel giorno non era andato in ospedale.
Dopo aver bussato diverse volte senza avere risposta, si accorse che la porta era aperta.
-Posso entrare?-
Nessuno rispose. Pensando che fosse successo qualcosa ad Hitoshi decise di entrare, e di cercarlo in ogni stanza, fino a quando non entrò in camera sua e li vide.
Yuki e Hitoshi, senza abiti, nello stesso letto.
Quello che provò non fu né delusione, né tristezza né altro.
Solo rabbia.
Perché voleva bene a sua sorella, e sapeva quanto lei amasse quel ragazzo.
Quanti sacrifici aveva fatto per stare insieme a lui.
Lui, che prima tanto disperato del suo incidente era a letto con un'altra donna.
No, non un'altra donna. Quell’altra donna. Yuki.
Non solo sua sorella ha perso un anno della sua vita essendo in coma, ma è stata anche tradita.
E non da due persone qualunque.
Dal suo fidanzato e dalla sua migliore amica.
No, questo non lo poteva sopportare.
Avrebbe voluto uscire la sua spada, richiamare il suo spirito e attaccarli.
In quel momento avrebbe voluto ucciderli.
Ma riuscì a trattenere la rabbia, e scappò via.
Scappò via ripromettendosi di fargliela pagare ad entrambi, un giorno...


-Sorellina?-
Il ragazzo era finalmente giunto a destinazione, l’ospedale.
Entrò in camera di Akira chiamandola, sapendo che però lei non poteva rispondergli.
-Come va? A me...tutto bene. Sai, tra un po’ è Natale, e...-
Si bloccò. La mano di sua sorella era fuori dal lenzuolo.
La prese, ne sentì un movimento.
-Ha...ru...-
Pian piano, Akira aprì gli occhi, sorridendo al fratello.
-Dottoressa...- Diceva Haru, felice ma allo stesso tempo scioccato.
-DOTTORESSA!!!!!!-


Edited by † Jeanne Asakura † - 3/12/2006, 13:09
 
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Uomo Anfibio
view post Posted on 2/12/2006, 22:57




TUTTE LE DONNE VOGLIONO AKI!!!!!(con la IIIIII!!!!!!!) image image XXXXDDDD

Ma Aki è cattivo?????????Non è possibile!!!!!!!!!!!!!!!O_O''

Edited by Uomo Anfibio - 2/12/2006, 23:18
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 2/12/2006, 23:21




certo ke no!!!!!! non è stato lui ke l'aveva kiamata!!!!!! O__O poi si scopre! ^_^

Cmq, letto il 3°? qui cominciano i casini nel vero senso della parola XXXXD
 
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Uomo Anfibio
view post Posted on 4/12/2006, 13:23




Certo...Mi sembrava strano che morisse così in fretta Akira XXXXDDDD
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 4/12/2006, 13:25




XXXXXXXXDDDDDDD
 
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Uomo Anfibio
view post Posted on 4/12/2006, 13:26




Ma che significa Aki con l'aggiunta Kun?????Scusa la mia ignoranza di Jappo,Osotagari Goshi Shome!!!!!!!!!!!!(Parole che hop imparato a Judo XXXDDD)
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 4/12/2006, 13:35




se sbaglio ke qualcuno mi corregga XXXXXXDDDDD

Kun e Chan si aggiungono alla fine dei nomi per dargli un tono + confidenziale...in lingua nostra sarebbe "Akiuccio"o roba simile XXXD o anke "Yukuccia" XXXD (all'inizio Akira la kiama Yuki-chan)
Kun per i maschi e Chan per le femmine ^_^
I giapponesi li usano x kiamare gli amici (aki-kun & yuki-chan), fratelli e sorelle (onii-kun & onee-chan)(<-mi pare, m confondo cn qst 2 xkè sn simili XXD), maMMA e paPA' (ke nn m ricordo XD).
Per maDRE, paDRE o qualcuno x cui si ha rispetto, come...ke ne so!!! un tipo!!! XD
Si mette il sama x i maski e il sun x le femmine (hao-sama, jeanne-sun, anna-sun...madre nn lo so, padre si può dire in tanti modi, qll ke so è otou-sama)
A volte si mettono anke sensei x i maski e sempai x le femmine, ke significano "maestro" e "maestra" ^_^
 
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Uomo Anfibio
view post Posted on 4/12/2006, 13:37




O_o''!!!!!!!!!!!!

Akiucci????????? XXXXXDDDDD
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 4/12/2006, 13:39




Akiuccio, Akino XXXXDDDDD cmq sarebbe tradotto "alla meglio"
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 4/12/2006, 18:14




Ecco il capitolo 4!!!! ^O^

Capitolo IV



Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Il telefono squillava. Ma nessuno si curava di rispondere.
-Lascialo squillare, sarà sicuramente il mio capo. Se rispondo mi farà fare gli straordinari!-
Disse Yuki ridendo, mentre Hitoshi annuiva guardando la TV.
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-Salve, questa è la segreteria telefonica di Hitoshi Hara. In questo momento non sono in casa o non posso rispondere, lasciate un messaggio dopo il segnale acustico. BIP.-
-Hitoshi...sono Haru.-
A qual nome i due si girarono verso il telefono, ascoltando con attenzione.
-Fosse stato per me non ti avrei mai telefonato, ma qualcuno vuole vederti. Mia sorella...Mia sorella...Si è svegliata dal coma.-
Yuki fece cadere il piatto che stava lavando per terra, facendolo rompere.
Hitoshi si alzò da terra precipitandosi al telefono.
-Vieni a farle visita. Ciao.-
-No, aspetta, Haru!!!!-
Non arrivò in tempo a sollevare la cornetta che Haru riattaccò.
Lui e Yuki si guardarono negli occhi, poi lei se ne andò in camera.
Hitoshi sospirò. Doveva andare.
L'indomani sarebbe uscito prima da lavoro.

-Che cosa??-
-Piano!!! C'è gente di là!!!!-
Nella cucina del ristorante Sky-in Hitoshi cercava di calmare Au Ishida, una ragazza di circa 15 anni nonchè sua collega di lavoro.
Aveva lunghi capelli biondi che teneva legati in due codini, due profondi occhi blu e un viso angelico.
Ayu però era tutt'altro che angelica: chiaccherona, vendicativa, vivace e forse anche un pò seccante.
Quando voleva, però, sapeva essere dolce e simpatica.
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-Se tu te ne vai prima, il lavoro che dovresti fare tu tocca farlo a me!!! E io non ne ho proprio voglia!!-
Incrociò le braccia al petto, sbuffando e fingendosi offesa, come una bambina piccola che si arrabbia se non viene presa in braccio dalla mamma.
-Se vuoi un giorno di questi puoi uscire prima t...-
-Bell'idea!!! Ah, ma quanto lo adoro questo ragazzo!!! Gentilissimo!!! Ciao!!!!!-
Dopo questo se ne scappò via prima che Hitoshi potesse controbattere. Poi però ritornò.
-Ah, se percaso vai all'ospedale da Akira salutami Haru, ok?-
-Ma vi vedete stasera o sbaglio?-
-Tu salutamelo, ciao!!!-
E sparì di nuovo, come era comparsa.
Hitoshi si tolse la divisa da lavoro mettendosi dei vestiti normali, dopo salutò tutti e uscì diretto all'ospedale.

-Salve. Posso aiutarla?-
Una giovane infermiera salutò Hitoshi vedendolo entrare, e si rese subito disponibile.
-Sì...Vorrei fare visita ad Akira Asakura.-
-Stanza 210! Mi segua, l'accompagno.-
La ragazza salì su per le scale seguita da Hitoshi, che chiese subito le condizioni di Akira.
-Per ora è fuori pericolo. L'unico intoppo è che il tempo per lei è come se si fosse fermato.-
-In che senso?-
L'infermiera si fermò davanti alla stanza di Akira, ma prima di aprire rispose al ragazzo.
-Non ha idea del tempo che sia passato. La sua mente e i suoi ricordi si sono fermati a 3 anni fa. Cerchi di non farglielo capire, almeno per ora. Lo shock della scoperta potrebbe anche essere fatale per lei.-
Detto questo, aprì la porta.
-Akira! Ci sono visite per te!-
Si fece da parte, lasciando entrare Hitoshi.
Rimase molto sorpreso nel vedere Akira: i suoi capelli erano nettamente più lunghi di un tempo, inoltre era molto dimagrita.
Il suoi occhi e il suo sorriso, però, erano gli stessi.
E come sempre facevano arrossire Hitoshi, facendo battere all'impazzata il suo cuore.
Solo che adesso non faceva caso a questo.
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-Hitoshi...Sei venuto...-
-Non potevo non venire.-
Haru, che era già da prima nella stanza, faceva di tutto per evitare il suo sguardo, fingendo di sistemare alcuni abiti della sorella nell'armadio.
-Mi sei mancato tantissimo...Sono contenta di vederti.-
Hitoshi girò lo sguardo per tutta la stanza, poi lo fermò su Akira fingendo un sorriso.
-Anche tu mi sei mancata...Io...Io...-
-ti amo? E' questo ciò che volevi dire?-
Ancora una volta arrossì, e distolse lo sguardo da lei.
-N...Sì. Certo che sì.-
Lei sorrise. Haru chiuse l'armadio con forza, e uscì dalla camera sbattendo la porta.
-Ma cosa gli è preso?-
-Non lo so...
-Hitoshi...-
-Mh?-
-Ti amo...e ti amerò per sempre...-
Chiuse gli occhi sporgendo la testa in avanti. Hitoshi rimase dapprima come paralizzato, poi si avvicinò a lei baciandola dolcemente.
Haru, che spiava i due dalla serratura, strinse i pugni furente.
Corse all'uscita dell'ospedale, aspettando il momento in cui Hitoshi sarebbe uscito.
Si staccarono, guardandosi negli occhi. Akira sorrise, poi spostà lo sguardo in avanti.
-Hitoshi...sai dov'è Aki?-
-No...perchè?-
Aky strinse il lenzuolo tra le mani, abbassando la testa.
-Ieri...Lui mi aveva chiamato, ricordi?-
(Ricordiamo che lei pensa che sia la mattina del giorno dopo la sua aggressione XDn.d.me)
Hitoshi fece cenno di sì con la testa, anche se non era vero.
Di quella sera ricordava pochissimo, e di certo non si sarebbe ricordato dei particolari.
-Perchè me lo chiedi?-
-No, niente...Ricordo di essere stata anche investita da un auto, quindi avranno tutti pensato che fosse stato solo per quello...-
-Non capisco...- Disse incuriosito. -Perchè ANCHE investita da un auto?-
Akira spostò lo sguardo alla finestra, osservando il cielo.
-Secondo te sono così stupida da farmi investire? Mi hanno attaccata. Erano sette, non ho potuto fare nulla.-
-Che cosa?? E me lo dici solo adesso?? Chi erano?-
-Non lo so...Erano coperti dalla testa ai piedi, si vedevano solamente gli occhi...- Portò lo sguardo al letto, e strinse il lenzuolo bagnandolo con alcune lacrime.
-Ti prego, non dirlo a nessuno...Soprattutto a mio padre...-
-Ma...Perchè?-
-Non voglio che pensi che io sia debole...-

-Credo si accorgerà dei cambiamenti del suo e del nostro corpo. O lo capirà da sola o chiederà spiegazioni. Quindi tantovale dirglielo adesso!-
-Signor Asakura, mi dispiace contraddirla, ma sua figlia è ancora molto debole. Un tale shoch potrebbe provocarle un infarto.-
-Capisco.-
L'infermiera salutò, ed entrò in una delle stanze. Hao si voltò verso la moglie, e lei gli sorrise tranquillizandolo.
-Vedrai che andrà tutto bene. Ormai Akira si è svegliata dal coma, vedrai che tra poco si riprenderà!-
-Sì...Ma non mi sembra giusto mentirle così.-
Jeanne posò la rivista che stava leggendo e si alzò abbracciando Hao.
-Hai paura che succeda come quando scoprì che sai leggere nella mente?-
-Non è escluso. Tende ancora ad evitarmi.-
Sospirò, abbassando la testa.
-Dalle il tempo di abituarsi...E comunque, qui la cosa è diversa. Se le dicesse adesso la verità potrebbe anche morire...Quell'incidente è stato molto grave.-
-Hai ragione, forse è meglio dirle tutto in seguito...Su una cosa, però, hai torto: non è stato solo un incidente...-
-Ma cosa dici? L'ha investita un auto...-
-Ti ricordo che Akira è una sciamana. Hanno detto che il suo corpo era proprio sotto l'auto, di conseguenza era stata investita da ferma. Avrebbe avuto tutto il tempo di richiamare i suoi spiriti, ha riflessi molto pronti. Quindi, non è stato solo l'incidente...-
Proprio in quel momento, dalle scale scese Hitoshi, appena uscito dalla camera di Akira. Dopo averle promesso di non far parola con nessuno di quello che le era successo, l'aveva salutata e se era andato.
-Oh...Buonasera...-
Salutò frettolosamente.
-Ciao, Hitoshi.- Disse Jeanne. Hao non salutò, e spostò lo sguardo da un altra parte.
-Beh...vado...- -Hitoshi!- Jeanne lo fermò e si avvicinò a lui.
-Ti posso chiedere un favore?- Lui annuì, chiedendo di che si trattasse.
-Vieni a trovare mia figlia, quando puoi. Stalle vicino. Per ora non deve sapere che ha dormito per tre anni, e...-
-Capisco.- La interruppe. -Per me non è un problema. Se questo aiuterà a star meglio Akira, ne sarò ben felice.-
-Grazie.-
-Di nulla. Arrivederci.- Salutò poi uscì dall'ospedale.

-Hitoshi...-
Il ragazzo si girò verso chi l'aveva chiamato.
-Haru...?-
Il ragazzo era appoggiato al muro vicino all'entrata dell'ospedale, lo stava aspettando.
-Sì. Ti devo parlare.-
 
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Uomo Anfibio
view post Posted on 4/12/2006, 23:02




Bella!!!!!Certo che Yuki se ne aprroviffato di Hitoshi per questi 3 anni!!!!!XXXXDDD AKI PENSACI TU!!!!!!XXXXDDD
 
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† Jeanne Asakura †
view post Posted on 5/12/2006, 19:50




XXXXXXXXXXXDDDDDDD

cmq, dato ke sn tornata ora e devo docciarmi il 5° cap lo scrivo stasera, cmq credo d finirlo dmn ^_^"
 
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29 replies since 2/12/2006, 16:25   344 views
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